Berlino - Diario di viaggio





Visitare la più giovane delle capitali europee è una bellissima esperienza che ho fatto durante il mese di agosto. Appena arrivata a Berlino sono stata affascinata dalla grande quantità di cose da vedere, dai suoi spettacolari edifici moderni agli innumerevoli musei e mi sono trovata a dover fare delle scelte dettate soprattutto dal mio gusto personale, conservando tuttavia una sorta di rimpianto per le cose che ho dovuto inevitabilmente trascurare. Ho quindi pensato di condividere il mio seppur breve viaggio con i miei lettori prima dell'inizio del nuovo anno scolastico e degli inevitabili impegni che sottrarranno del tempo prezioso al ricordo del mio viaggio. Non seguirò un ordine preciso nei miei diciamo appunti di viaggio ma semplicemente l'emozione che l'architettura e l'arte mi hanno regalato in questo soggiorno. In fondo anche se sono passati molti anni mi sento ancora una studentessa di architettura che cerca di incontrare nei suoi viaggi quei luoghi che ha studiato ma che non ha mai visto ... non c'erano ancora Google, YouTube .. al massimo qualche diapositiva che veniva mostrata in affollatissime aule universitarie. Oggi attraverso le nuove tecnologie possiamo conoscere una città prima di visitarla ............. è fantastico .... cerco sempre di comunicare il mio entusiasmo ai miei studenti che avendo tra i 12 e i 14 anni non riescono, e non possono,  concepire il mondo senza web. Internet un insieme di centinaia e centinaia di milioni di computer connessi: una rete  attraversata da conversazioni, dati , informazioni che unisce gli angoli più remoti del mondo attraverso email e chat modificando profondamente le abitudini collettive. L'impatto più profondo in una realtà senza Internet sarebbe nella vita intima di chi ha affidato a blog, social network e forum i suoi sogni e i suoi pensieri: all'improvviso perderebbe il suo "corpo digitale". Fotografie e appunti online che raccontano una vita svanirebbero in un buco nero se internet fosse inaccessibile. Riflessione: forse è meglio pensare di fare una copia dei dati affidati a internet,non si sa mai ... consiglio di mio marito Claudio.



Si inizia con il mio incontro con l'architettura visionaria di Gehry.




In Pariser Platz, accanto all'Ambasciata americana e a pochi metri dalla Porta di Brandeburgo è possibile vedere da vicino la cosiddetta balena bianca di Frank O. Gehry.

Il complesso progettato nel 1995 per la DZ Bank mantiene all'esterno delle linee rigorose e severe con materiali tradizionali: Gehry ha rivestito tutti i fronti con pietra calcarea tagliata a lastre spesse: lo stesso materiale impiegato per la Porta di Brandeburgo. All'interno invece si apre un altro mondo: una grande corte interna occupata da sale sospese dalla geometria non definibile. Lungo la piazza l'intervento è quasi anonimo con i suoi cinque piani fuori terra le cui finestre riprendono il ritmo degli edifici limitrofi. In modo completamente diverso è pensato il fronte opposto dove il prospetto appare mosso e discontinuo.










La corte interna completamente rivestita in legno è chiusa all'esterno da un lucernario curvo di vetro appeso da un incredibile struttura in cavi di acciaio. 




Al centro adagiata su un pavimento in vetro è collocata la sala riunioni: una struttura cava la cui forma scultorea è completamente rivestita in lastre di metallo lucido. 



Avevo già "incontrato" Gehry a Los Angeles nel 2005 alla Walt Disney Concert Hall con la sua sala per concerti pensata per 2400 posti a sedere una vera e propria cattedrale della musica in cui l'acustica risulta perfetta, ma la dimensione "umana" dell'intervento di Berlino mi ha permesso di meglio cogliere l'idea di architettura del maestro californiano. 





Concludo replicando il titolo di una rivista che ha sulla copertina l'immagine della Disney Hall 



"... so good, it's Gehry!".






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